Domenica mattina, ore 4.30, suona la sveglia…. Certo che, se mi fosse piaciuto qualche altro sport, che so, giocare a pallone, di sicuro non mi sarei dovuto alzare quando molti altri stanno andando a dormire!
Lo zaino è pronto, le pelli di foca montate, se non prepari tutto la sera prima finisce sempre che dimentichi qualcosa.
Intanto che scalda l’acqua per il tè mi vesto, metto subito anche l’ARTVA: meno cose hai da fare alla partenza meglio è. Fatta colazione, esco per trovarmi con il resto della compagnia.
E inizia il viaggio verso le montagne. Lungo la strada, come sempre, si parla della meta della giornata, ponendosi interrogativi sulle condizioni. Certo la gita la si prepara a casa, guardando i bollettini e se l’itinerario è nuovo, cercando di memorizzarlo “leggendo” la cartina, andando su internet o su una guida cartacea che è sicuramente la cosa migliore. Ma poi, tutto questo, lo devi verificare quando giungi sul posto.
Sosta caffè, sai già dove fermarti: sono i bar di “quelli con le pelli” o con le ciaspole; per i “pistaioli” è ancora presto. Ogni tanto capita anche di vedere facce conosciute perchè siamo come una tribù. Dai… veloci… che il sole mangia le ore.
Arrivati, si parcheggia: fa freddo, anche il freddo purtroppo non è più quello di una volta e per lo scialpinismo non è certo un bene. Ok tutti pronti, si incomincia, dai che sarà una bella giornata!
La neve… è bellissima la neve, bianca, rilucente sotto i primi tiepidi raggi del sole, come la tela di un quadro dove poter esprimere la fantasia, i lunghi o brevi geometrici zigzag della salita e le sinuose curve della discesa.
Affrontando con la neve la stessa montagna, sarà sempre come salirla per la prima volta, perché le condizioni e le emozioni non saranno mai le stesse.