Il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico diffonde i dati dell’attività 2020, che sanciscono un “record” difficile da pronosticare. Nell’anno passato infatti, pesantemente condizionato da lunghi mesi di lockdown, si è registrato il più alto numero di interventi di soccorso nella storia del Corpo. In totale sono state compiute 10279 missioni, di cui 7658 in terreno impervio, con l’impiego di 43247 soccorritori, pari a 29.459 giornate, sfiorando le 200.000 ore totali di impiego. Oltre 450, purtroppo, le vittime in montagna. Il 2020 ha superato seppur di poco – per chiamate di soccorso – il 2019, che a sua volta si era chiuso con un significativo balzo in avanti dell’attività di soccorso rispetto al 2018, passando da 9.554 a 10.234 interventi (+7,1%).
Quelli sopra riportati (clicca qui per vedere il report completo) sono i dati ufficiali diffusi dal Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico. Troppi incidenti, purtroppo spesso fatali. Il Trekking è un’attività che comporta dei rischi che in molti spesso sottovalutano.
Gli organizzatori, tutti “soci volontari esperti” che si adempiono gratuitamente per puro spirito associativo e di amicizia, cercano sempre di adottare misure di “prudenza” e di “prevenzione” derivate dall’esperienza, per contenere tali rischi durante lo svolgimento delle gite. Questo da solo però non è sufficiente se ogni partecipante non collabora rispettando le regole. Ricordiamolo: ognuno è responsabile per se stesso.
Prima di iniziare una gita, dalla più facile alla più complessa, qualunque essa sia, ogni partecipante deve essere preparato in relazione alle difficoltà che si andranno ad affrontare. La preparazione deve essere ad ogni livello, sia fisica che mentale senza dimenticare l’attrezzatura e l’abbigliamento, non ultimo il cibo e l’acqua a disposizione dell’escursionista. Ognuno deve essere in grado di autovalutare tutti questi aspetti che lo riguardano. Ogni volta potrebbe essere in gioco la propria vita.
A tal proposito in rete esistono molti test di autovalutazione delle proprie capacità; noi abbiamo scelto questo dell’UPI, Centro svizzero di competenza per la prevenzione degli infortuni al servizio della popolazione, per l’autorevolezza e la serietà dell’ente proponente. L‘invito, rivolto a tutti, è di eseguirlo prima di ogni gita cui s’intende partecipare.
Ricordiamo infine di leggere sempre gli avvisi riferiti ad ogni gita e di riprendere i contenuti del nostro regolamento. Con l’iscrizione si accettano le norme in esso contenute esonerando gli accompagnatori e i loro collaboratori da ogni e qualunque responsabilità per qualsiasi genere di incidente che potesse verificarsi nel corso dell’escursione.
“La montagna può sempre presentare un ambiente ostile ed ogni partecipante ne deve essere consapevole, assumendosene il rischio.”
Solo curando tutti questi aspetti nel suo insieme si possono prevenire la maggior parte degli incidenti. Rimane purtroppo uno spazio incontrastato determinato dalla fatalità. Non aiutiamola.
Per una più completa informazione, visita il sito “Trekking Sicuro“.
Guarda anche il sito ufficiale del “CAI Nazionale” sezione escursionismo.