Una domenica da skialper

Domenica mattina, ore 4.30, suona la sveglia…. Certo che, se mi fosse piaciuto qualche altro sport, che so, giocare a pallone, di sicuro non mi sarei dovuto alzare quando molti altri stanno andando a dormire!

Lo zaino è pronto, le pelli di foca montate, se non prepari tutto la sera prima finisce sempre che dimentichi qualcosa.

Intanto che scalda l’acqua per il tè mi vesto, metto subito anche l’ARTVA: meno cose hai da fare alla partenza meglio è. Fatta colazione, esco per trovarmi con il resto della compagnia.

E inizia il viaggio verso le montagne. Lungo la strada, come sempre, si parla della meta della giornata, ponendosi interrogativi sulle condizioni. Certo la gita la si prepara a casa, guardando i bollettini e se l’itinerario è nuovo, cercando di memorizzarlo “leggendo” la cartina, andando su internet o su una guida cartacea che è sicuramente la cosa migliore. Ma poi, tutto questo, lo devi verificare quando giungi sul posto.

Sosta caffè, sai già dove fermarti: sono i bar di “quelli con le pelli” o con le ciaspole; per i “pistaioli” è ancora presto. Ogni tanto capita anche di vedere facce conosciute perchè siamo come una tribù. Dai… veloci… che il sole mangia le ore.

Arrivati, si parcheggia: fa freddo, anche il freddo purtroppo non è più quello di una volta e per lo scialpinismo non è certo un bene. Ok tutti pronti, si incomincia, dai che sarà una bella giornata!

La neve… è bellissima la neve, bianca, rilucente sotto i primi tiepidi raggi del sole, come la tela di un quadro dove poter esprimere la fantasia, i lunghi o brevi geometrici zigzag della salita e le sinuose curve della discesa.

Affrontando con la neve la stessa montagna, sarà sempre come salirla per la prima volta, perché le condizioni e le emozioni non saranno mai le stesse.

2014 Nasce Sci-Volando Bulaa

Non lo scialpinismo delle “tutine”, quello mordi e fuggi, come il resto di tanto altro di questo odierno vivere, ma quello di chi sale riempiendosi gli occhi di quanto gli sta intorno, guardando man mano il comparire di altre montagne, con la neve che, con il suo candido manto, rende tutto “uguale”, e allo stesso tempo più nitido, godendo del profondo silenzio che solo la montagna invernale sa regalare, un silenzio rotto solo dal lieve rumore dello scivolare degli attrezzi e da quello del proprio respiro.

Sono passati più o meno 35 anni dalla mia prima uscita con “le pelli di foca” e ancora la ricordo.

Tutto cominciò quando, era estate, parlando con un collega sul lavoro espressi il desiderio di provare a fare del fuoripista e la risposta fu: “Se vuoi provare, questo inverno ti chiamo e vieni con il nostro gruppo”.

Arrivò l’inverno e anche la telefonata: “Se sei ancora dell’idea, procurati sci pelli e scarponi che fra un paio di settimane si va”. L’Artva? Uno sconosciuto.

Con la baldanza dei vent’anni incominciai quest’avventura. Che batosta, è proprio vero che la prima volta non si scorda mai… Infatti la ricordo bene! Ricordo la fatica, l’affannosa rincorsa del gruppo, la domanda che martellava in testa: ma come accidenti fanno ad andar così veloci?

In effetti di spiegazioni e insegnamenti non me ne avevano date molte; si sa, una volta i “vecchi” le cose te le facevano imparare sulla tua pelle. Arrivai in cima stravolto mentre loro freschi e riposati erano pronti per scendere, infatti ripartirono e li rividi alla macchina.

Non mi ricordo nemmeno il nome della montagna che salimmo; ricordo che il tempo non era bello, però mi consolai quando scoprii che il gruppo era composto da alpinisti quasi professionisti.

E siamo ora all’inizio dell’inverno del 2014 quando nasce l’idea di creare un gruppo, all’interno del C.A.I di Bollate, per organizzare uscite di scialpinismo.

Ora, come tutti, siamo qua fermi al palo, in attesa di poter tornar ad andar per li amati monti, cerchiamo di passare il tempo andando in montagna, solo, virtualmente a breve caricheremo altri video, nel frattempo questo è per stuzzicarvi l’appetito.